Stile e candore
L’idea progettuale scaturisce dall’attento studio delle problematiche legate ai vincoli urbanistici in materia di edificabilità, e dalle caratteristiche morfologiche stesse del terreno che hanno fortemente condizionato le scelte compositive e distributive di questo progetto. Il sito si sviluppa, infatti, su una superficie in forte declivio verso il fondovalle. Ciò ha fornito anche lo spunto per un “movimento rotatorio” dei prospetti che condiziona, a sua volta, lo sguardo dell’osservatore verso le suggestioni offerte dalle peculiarità del paesaggio montano, che “entra” nell’edificio attraverso le ampie vetrate del fronte principale: queste ultime, esposte a Sud, svolgono peraltro un’importante funzione bio climatica. Sempre in funzione della forte pendenza del terreno, le rocce stesse, nonché i materiali di scavo di fondazione, sono stati utilizzati come supporto per la creazione di una superficie pianeggiante prospiciente l’ingresso dell’abitazione, che rende fruibile il sito per le attività all’aperto durante i mesi estivi. L’edificio si sviluppa, infatti, su tre livelli, uno dei quali sfrutta la pendenza per la creazione di un piano seminterrato completamente aperto verso valle. Quest’ultimo è realizzato in cemento armato, mentre i due piani fuori terra sfruttano le prerogative delle tecnologie applicate alle facciate lignee (CrossLAM) sia in termini estetici che di risparmio energetico.
Caratteristiche funzionali di alto livello

La scelta
Il sistema costruttivo a pannelli X-lam o Cross-lam nasce in Europa (Austria e Germania) nei primi anni 90 grazie agli investimenti delle risorse di piccole aziende in ricerca, sperimentazione e autocostruzione degli impianti produttivi.

Tre livelli di finitura
Campigli Legnami è in grado di realizzare edifici al “grezzo, “grezzo avanzato” o “chiavi in mano”, partendo dalla progettazione esecutiva, fino alla realizzazione e al montaggio. Il progetto e la direzione lavori sono stati eseguiti dall’architetto Marco Rabazzi di Firenze e dall’architetto Curzio Maria Proli, di Tarquinia.
A cura di Marina Servillo
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