Piante al telefono
Ricordate le care, vecchie cabine del telefono? Ormai divenute obsolete, si stanno lentamente trasformando in qualcos’altro: piccole serre urbane, di quartiere.
Il progetto “Piante al telefono” è un’operazione di design partecipativo che prende le mosse dalla “guerriglia gardening” e punta a ricreare il senso di collaborazione e condivisione tra vicini di casa.
Un’operazione di recupero

I numeri, del resto, potrebbero essere interessanti, se si pensa che in Italia le postazioni di telefonia pubblica di Telecom Italia sono circa 82mila, di cui circa 22mila sono cabine telefoniche.
Nella capitale
A Roma gli impianti di telefonia pubblica sono circa 2.300 e solo il 35% sono cabine telefoniche, di cui un centinaio rimosse nel 2014, in base ad un intervento avviato nel 2010 dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che ha indetto una consultazione pubblica con lo scopo di razionalizzare la diffusione degli apparati stradali sul territorio nazionale in ragione del loro effettivo utilizzo, considerando il mutamento delle abitudini della popolazione che si serve sempre più della telefonia cellulare.
Il progetto, ideato dalla designer Silvia Minenti, intende ridare vita alle vecchie, cabine creando delle vere e proprie “serre urbane”, che stimolino e riattivino quel senso di comunità ormai perduto, giocando anche sul concetto del riciclo.
Quali piante usare?

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