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Erri de Luca: l’ecologia sarà una religione

di Redazione Casa Naturale

Erri de Luca: l'ecologia sarà una religione

Erri de Luca è uno dei più grandi scrittori contemporanei e guarda il mondo con umiltà, come “un richiedente asilo” e non come un “residente”. Ha scritto pagine indimenticabili sull’emigrazione e sulla cultura dell’accoglienza, passaggi chiave per dare un valore alla nostra esistenza. Dalla sua casa alle porte di Roma, che ha costruito da solo e punteggiato tutt’intorno di alberi che considera i membri della sua famiglia, ci parla del suo rapporto con il mare e con la montagna che ha percorso in lungo e in largo in molte parti del mondo. E della sua idea della società che verrà.

La sua casa alle porte di Roma è un piccolo gioiello di “bioarchitettura” che “renderà alla terra” quando nessuno la abiterà più. Ce la descrive?
Era una stalla da buoi, lunga, ora è una infilata di stanze. L’ingresso è direttamente in cucina, un solo gradino al di sopra del campo. Il tetto è a un solo spiovente, l’esposizione è a sud. I muri sono di pietra vulcanica, spessi settanta centimetri, incamerano il caldo dell’estate e lo conservano fino a novembre. Davanti c’è un campo di alberi piantati da me nel corso degli anni. Li considero membri della mia famiglia.

 

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I consigli di Erri de Luca a Casa Naturale

Cosa fare

Provviste di umiltà

Cosa non fare

Leva sui sentimenti di ostilità, paura, avversione

 

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Chi è Erri de Luca

E’ nato a Napoli nel 1959. Nel 1968 si trova a Roma dove abbraccia l’azione politica rinunciando alla carriera diplomatica alla quale era avviato. Negli anni ‘70 è dirigente attivo del movimento Lotta Continua. In seguito sarà operaio qualificato alla Fiat, magazziniere all’aeroporto di Catania, camionista, poi muratore in cantieri italiani, francesi, africani. Il suo primo libro “Non ora non qui” viene pubblicato nel 1989 quando lo scrittore ha 40 anni. Durante la guerra nell’ex Jugoslavia è conducente di convogli umanitari a destinazione della popolazione bosniaca. Ha imparato diverse lingue da autodidatta tra cui lo yiddish e l’ebraico per tradurre la Bibbia alla quale dedica ogni giorno un’ora di lettura, anche se si dichiara non credente. Collabora con diversi quotidiani nazionali. In Francia ha ricevuto il “Premio France Culture “nel 1994, il “Premio Laure Bataillon” nel 2002 e il “Femina Etranger”, sempre nel 2002. Tra i suoi romanzi più noti (editi da Feltrinelli) nella sua ricchissima bibliografia, “Aceto, arcobaleno”, “In alto a sinistra”, “Tre cavalli,” “Montedidio”. L’ultimo appena pubblicato da Feltrinelli è “I pesci non chiudono gli occhi”.

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di Floriana Morrone (riproduzione riservata)

 

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