Fibre dal bambù

di Angelica Salerno

Fibre dal bambù
Forever Bambù è dal 2014 la prima iniziativa 100% made in Italy che coniuga una filiera strutturata per la produzione di bioplastica e la compensazione della carbon footprint con l’attenzione al Pianeta e ai territori attraverso la coltivazione del Bambù Gigante

Implementare la circolarità della filiera tessile creando nuova risorsa: questo l’obiettivo del bambù, che con le sue caratteristiche può ridurne l’impronta ecologica

Dall’alimentare all’edilizia, dalla carta al tessile. Sono oltre mille i possibili impieghi del bambù, materiale estremamente versatile e dalle innumerevoli proprietà chimico-fisiche. Tra le molteplici specie esistenti, quella del Bambù Gigante o Moso trova nel centro-nord Italia le condizioni ottimali di crescita. «Per la coltivazione è fondamentale la scelta del giusto terroir, ossia la combinazione tra acqua, clima e caratteristiche del terreno – spiega Emanuele Rissone, presidente e fondatore di Forever Bambù, Società Benefit ideatrice del progetto Forever Zero CO2.

Fibre dal bambù

«Ma anche un’estrema attenzione e cura nel corso dei primi cinque anni; trascorso questo periodo, infatti, la pianta si consolida e consente di raccogliere ogni anno germogli per l’alimentazione e canne per il legno.» Resistente a parassiti e a condizioni ambientali avverse, il bambù ricresce sullo stesso terreno, come un filo d’erba, e può arrivare a essere anche più resistente del legno di un albero…

Articolo pubblicato su Casa Naturale di Maggio – Giugno 2023

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