Antico rudere rinnovato in armonia
Ecco la reinterpretazione di un antico rudere, uno dei tanti, abbandonati e semidiroccati, che punteggiano le vallate alpine, trasformato in una casa da sogno, in armonia con l’ambiente.

I committenti avevano chiesto che l’edificio esistente venisse ripensato e trasformato in una dimora confortevole, con un buon irraggiamento solare nella zona giorno e vista sul fondovalle.
A partire da queste indicazioni, ha preso avvio il lavoro dell’architetto Alfredo Vanotti, responsabile del progetto.
Rinasce l’antico rudere
La casa si struttura su due livelli: al piano terreno trovano posto ingresso, soggiorno, cucina e bagno, mentre il primo piano ospita due camere e un soppalco adibito a studio. L’attuale struttura dell’abitazione è il risultato di un attento studio, che ha riguardato tanto il contesto geografico (in particolare l’esposizione alla luce), quanto i valori dell’architettura montana. «Ho lavorato reinterpretando in chiave moderna le tecniche costruttive e i materiali del passato – sottolinea Vanotti, spiegando il senso dell’operazione -. L’architettura montana, da sempre, è un esempio emblematico di sostenibilità. Nel passato, i materiali provenivano dalla natura e, per ovvie ragioni, erano a chilometro zero».
Una casa rurale con approccio sostenibile

Intervenendo sul fabbricato preesistente, il progettista ha innanzitutto lavorato sul soleggiamento, cercando di far guadagnare luce agli spazi interni. La scelta di adottare una copertura a una sola falda ha consentito di alzare la parete esposta a Nord e di inserirvi quattro aperture vetrate di uguali dimensioni: due al piano terra e due al piano superiore (una per camera). In questo modo, la casa ha guadagnato anche una splendida visuale sul versante retico delle Alpi. Non solo: in corrispondenza dell’angolo cottura e della zona pranzo è stata realizzata una doppia altezza. Lo spazio riceve un’illuminazione verticale, grazie a un lucernario posto a filo copertura. Con questi accorgimenti la residenza può beneficiare al massimo della luce naturale: il che si traduce in un risparmio energetico ed economico.
Tra storia e presente
Anche dal punto di vista dei materiali, l’immobile attua un felice dialogo fra storia e contemporaneità. La tradizione costruttiva dei bolognini di cemento (che era alla base dell’antico rudere) è stata mantenuta e integrata con cemento armato. Il rivestimento è in pietra locale, mentre la copertura è realizzata con travi lamellari in legno, tinteggiate di bianco. Grande attenzione è stata posta all’isolamento termico, così da ottenere un buon comfort abitativo.
Quanto all’arredamento interno «il progetto si è in gran parte concentrato sull’artigianalità locale, che ritengo molto importante perché rappresenta la nostra storia – conclude Vanotti –. Dove possibile, ho cercato di inserire arredi su misura, realizzati su mio disegno».
DI LORENZO MONTANARO E PAOLA ADDIS
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