Riutilizzare, regalare e condividere su Facebook
Rinnovare la casa senza riempire la discarica? Oggi si può fare, mettendo in mostra su Facebook le foto degli oggetti in disuso e invitando le persone a cui, eventualmente, possono servire o interessare, a passare a prenderli, gratuitamente, a casa.
Riutilizzare in chiave social

«È un progetto – spiega l’ideatore, Salvatore Benvenuto, di professione formatore per adulti in Svizzera – nato per caso. Nel 2011, un giorno, mi trovavo in discarica a buttare la spazzatura e un signore mi ha chiesto aiuto per scaricare dall’auto un televisore al plasma.
Era grande e, soprattutto, funzionante. Lo buttava perché non sapeva a chi regalarlo e io non potevo prenderlo perché non entrava nella mia auto. Tornato a casa, un po’ avvilito, mi sono imbattuto in un video istruttivo di Annie Leonard sull’eccessivo consumismo, che induce a smaltire le cose anzitempo. Una coincidenza con l’episodio del mattino, che mi ha spinto a creare un gruppo locale su facebook, su cui postare le foto degli oggetti che non uso più, dichiarando di volerli regalare, e iniziando a invitare gli amici a prenderli. Per un po’ non è successo nulla, ma dopo quattro o cinque mesi, una signora brasiliana è venuta a ritirare un appendiabiti. E abbiamo stretto amicizia».
Ci sono 27 gruppi in Italia

Ci si incontra e si scambia
Dopo il contatto, le parti si incontrano e si scambiano l’oggetto. «Ciò che spesso accade – sottolinea Salvatore – è che le persone, dopo lo scambio, stringano amicizia».
Su «Te lo regalo se vieni a prenderlo» si trova di tutto: moltissimi oggetti per i bambini, divani e tv, spesso a schermo piatto, fino a camper e ipad. «I beni di valore non sono così rari come si può pensare – conclude Salvatore; le persone agiate donano volentieri. Al di là del valore economico, ciò che conta è il gesto del dono e ciò che ne consegue: tutto parte dalla piattaforma, ma il finale ha sempre un lato umano. Questo ci ha convinti a fare cultura intorno al valore sociale del regalo e stiamo andando a presentare il progetto nelle scuole, in modo che i ragazzi possano riflettere sull’importanza dell’aiuto reciproco e, in particolare, sul dono che, come l’amore, è gratuito. Non aspetta di essere contraccambiato».
Per informazioni: www.benewpeople.com
DI GIORGIA BRESCIA
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