La rivoluzione dell’architettura biofilica alla Milano Design Week 2025
“New Habitat” di Massimiliano Mandarini: un’architettura biofilica dell’invisibile che riconcilia uomo e natura all’ADI Design Museum
Nell’ambito della Milano Design Week 2025 è stato presentato un progetto che mira a ridefinire il concetto stesso di abitare contemporaneo. “New Habitat” rappresenta una risposta concreta alle sfide della transizione ecologica e digitale attraverso un’architettura sostenibile che si pone come ponte tra natura e artificio.
La prima smart home fotocatalitica e biofilica d’Italia
Il cuore del progetto è un modulo abitativo di soli 21 metri quadrati, mobile e trasportabile, interamente ingegnerizzato e assemblato in fabbrica da Marlegno Costruire Sostenibile. Questa Tiny Home rappresenta un manifesto di innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale e dimostra che anche una piccola casa può fare la differenza sia in termini economici che sociali e ambientali.
L’abitazione si distingue per i suoi sistemi di facciata e serramenti totalmente apribili realizzati da Isolcasa con materiale PVC 100% riciclabile, certificati EPD con un risparmio di CO₂ che può raggiungere i 3.056 kg. Al suo interno, l’innovativo impianto con sistemi Elisair di MyDATEC garantisce qualità dell’aria e comfort abitativo, mentre la tecnologia REair combinata con il fotovoltaico Sofy Solar rende l’architettura salubre, anti-smog e Net Zero.

Un laboratorio vivente di sostenibilità e benessere
Configurata come un Living Lab permanente di architettura biofilica, la Tiny Home è dotata di sistemi IoT e sensori per il monitoraggio della qualità indoor. La gestione domotica, affidata a Delta Dore, consente il controllo intelligente via radio di luci, tapparelle e sistemi elettronici integrati.
Gli interni rivelano un’attenzione particolare ai materiali e al design: dalla “Naturalis Modular Kitchen” creata in collaborazione con Arredo 3, pensata per stimolare le relazioni sociali, alle preziose boiserie realizzate da Corà Premium Partner, fino ai pannelli decorativi KömaStyle® di Kömmerling che interpretano il tema del “Dialogo”.
Un ponte tra Oriente e Occidente
All’interno del museo, il progetto si è inoltre trasformato in una mostra immersiva ed educativa che esplora il tema dei nuovi habitat nella città. Qui, collaborazioni con brand cinesi come Luxuni, Pablo Now, Der 1863, Qianjin Home e Research Stone danno vita a un “Ponte tra Luoghi e Persone” attraverso percorsi sensoriali e esperienziali. Particolarmente suggestiva è stata l’area delle “cinque stanze immaginifiche”, distribuite su quattro lati più una centrale, che compongono uno spazio dedicato ai cinque sensi legati a cinque ecosistemi terrestri minacciati dalla siccità: foreste, radure, barriere coralline e spazi d’acqua.

Abitare la Bellezza: architettura, benessere e nuovi spazi per vivere meglio
La riflessione sull’architettura biofilica che ha dato vita a New Habitat
«La ricerca della Felicità e della Bellezza sono forse gli elementi fondamentali e unificanti del nostro vivere. Non esiste Felicità senza Bellezza e la possiamo trovare in tanti “luoghi e persone”. L’Architettura, il Paesaggio, le Città e la Natura sono il palcoscenico e la narrazione dell’incontro tra luoghi e persone, che hanno sedimentato negli anni e nella storia il Genius Loci, i linguaggi, le tradizioni, le identità culturali, visive e artistiche.
Lo scopo dell’Architettura biofilica è quello di dare “Casa e Protezione” alle Persone, trasmettere Bellezza e Qualità, creare ambienti capaci di instaurare relazioni tra le persone e il contesto, educare alla Civitas, proteggere, durare nel tempo e lasciare un segno nel paesaggio, forte e gentile allo stesso tempo. Oggi, forse, parliamo troppo di tecnologia e ci dimentichiamo l’essenza del vivere e il bisogno di luoghi e architetture “Sostenibili e Salubri”, capaci di accompagnarci nel nostro continuo cammino di ricerca di Felicità e Bellezza».
La sfida dell’architettura biofilica
«La vera sfida non è solo quella di rendere efficiente il patrimonio edilizio esistente e di decarbonizzarlo, ma anche come farlo: ponendo attenzione ai bisogni delle persone e ai temi della salute nelle nostre case e città. Dalle nuove generazioni che cercano casa e non trovano ambienti sani, belli e sostenibili al giusto prezzo, alle famiglie, ai single, al mondo femminile e a quello degli anziani, cresce sempre di più̀ la domanda di nuovi Habitat naturali, sostenibili, biofilici, salubri e naturalmente belli, accessibili anche da un punto di vista economico. Purtroppo, nello scenario immobiliare delle nostre Città, non sempre si unisce a un’offerta di spazi, abitazioni e uffici, naturali e sostenibili, un target economico accessibile ai più.
Il mio percorso di questi anni è sempre stato orientato a studiare, ricercare, progettare, formare e diffondere una Cultura di Progetto Human Centered Design, capace di integrare Innovazione Tecnologica con Innovazione Sociale, per Soluzioni Sostenibili sia da un punto di vista ambientale che economico. L’obiettivo è l’Umanizzazione dei luoghi di vita e di lavoro e degli spazi collettivi, attraverso i principi del Biophilic Design e del Green Building, per le Persone e con le Persone per Nuovi Habitat salubri, efficienti e sicuri.
I nuovi Luoghi dell’architettura biofilica sia pubblici che privati, le nuove Rigenerazioni Urbane, il nuovo abitare e i programmi di Valorizzazione del Patrimonio Costruito dovrebbero rispondere a questo bisogno, che, unito alla crescente mobilità e flessibilità del lavoro, porta sempre più̀ persone a cercare spazi per lavorare da casa, aziende, quartieri e abitazioni sostenibili ad alto Comfort e Qualità, appunto in chiave di architettura biofilica.
La Cultura di progetto, che credo sia necessaria diffondere nel mercato e tra gli stakeholders e mettere al centro del dibattito, è quella di dare risposta alla fondamentale richiesta di luoghi salutari, ad alto comfort e sicuri, attraverso soluzioni flessibili e riconfigurabili di nuovi Habitat Generativi di Bellezza, Naturalezza e Salubrità.
Le nostre attività sono concentrate principalmente in ambienti indoor; in casa o in ufficio, dove la qualità dell’aria, dei materiali utilizzati, degli impianti di climatizzazione e il livello minimo di luce naturale è in molti casi inadeguato e/o di poco valore. La qualità dell’aria che respiriamo nell’80% del nostro tempo di vita e di lavoro nei luoghi confinati determina il livello della nostra salute e del nostro benessere».
Le risposte dell’architettura biofilica
«Il Biophilic Design, l’Architettura Sostenibile e il Green Building possono dare risposta a questi problemi e prevenire disturbi di salute e stress nelle nostre città e comunità di Vita, dove anche piccoli spazi possono diventare nuovi Habitat di qualità, per luoghi a misura d’uomo, salubri e confortevoli. Con il supporto di soluzioni innovative di progetto possiamo rendere gli spazi esistenti sani, confortevoli e di alta qualità.
Un esempio è il progetto New Habitat for Transition, una piattaforma per una nuova Civitas, facilitatrice e aggregatrice delle migliori tecnologie e soluzioni progettuali e di prodotto-servizio di architettura biofilica per l’Abitare e il Benessere Sostenibile. Una nuova filosofia di Healthy Living, che si basa sull’approccio Human Centred Design e Human Thinking, creata per aumentare sicurezza, benessere individuale e collettivo in una dimensione Design for All per Nuovi Habitat, con al centro la salute umana, la sicurezza, il comfort e il benessere sociale.

In questi anni ho affrontato tante sfide, progetti, formato persone e aziende, accompagnato molte innovazioni insieme a brand e realtà tecnologiche e industriali con l’obiettivo di un nuovo Umanesimo sostenibile delle città e delle comunità locali, con al centro la persona in armonia tra Natura, Tradizione e Innovazione.
Questo non solo con grandi progetti di architettura biofilica, ma con piccoli interventi che potessero fare la differenza attraverso nuove soluzioni progettuali flessibili, modulari, off site e nature-based solution che integrano Natura, Biodiversità Urbana, materiali totalmente naturali, salubri e circolari. Tutto ciò̀ integrando tecnologie rinnovabili per la produzione di energia pulita, sistemi digitali per il monitoraggio e la gestione della qualità indoor per sensibilizzare alla conoscenza di quello che viviamo e respiriamo.
La domanda di sostenibilità, salubrità e luoghi naturali è sempre più̀ crescente e comune tra i consumatori e utenti moderni, non solo nelle città, ma anche nei piccoli centri e nei borghi, dove le persone sono sempre più̀ attente all’impatto ambientale dei loro acquisti, che sia un cibo, un arredo, una casa, uno spazio retail, un ufficio e/o un nuovo posto di lavoro. La qualità del progetto, quindi, diventa centrale e imprescindibile, la sostenibilità non è solo ambientale, ma soprattutto sociale.
Credo, poi, che la formazione, la divulgazione sul tema dell’architettura biofilica e l’accompagnamento progettuale verso le aziende, gli investitori e i committenti sia il tema fondamentale. Educare e trasmettere valore e qualità per una Transizione Ecologica e Digitale, vicina alle persone e non contro, dà l’opportunità a tutti di vivere in ambienti, che sia una casa o un posto di lavoro, dignitosi, belli, felici, salubri, sicuri e sostenibili e accessibili da un punto di vista economico».
Massimiliano Mandarini
Architetto, curatore, designer, consulente per la transizione ecologica e digitale, formatore ed esperto di human & biophilic design, Green Building, Smart Cities, ESG, CAM e tecnologie net zero e circolari. Ha vinto diversi premi internazionali e riconoscimenti per progetti e prodotti innovativi tra cui l’Adi Design Index, il GBC Italia Awards, il World Green Furniture Awards e il China Awards. È docente di Polidesign Politecnico di Milano e segretario del Chapter Lombardia di GBC Italia.
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