Disconnettersi per riconnettersi
Attività e vacanze che nutrono corpo e anima, nate dalla necessità di una vita lenta e offline: non una moda passeggera, ma un vero atto di cura verso se stessi
Smartphone, notifiche, social, e-mail: nel mondo odierno, ormai iperconnesso, in cui siamo abituati a controllare il cellulare anche a letto o durante i pasti, essere irreperibili non è più un’opzione. La tecnologia ci accompagna in ogni istante del nostro quotidiano, modificando abitudini, relazioni e persino il nostro benessere psicofisico, rendendo sempre più evidente come prendersi una pausa o una vacanza per ricaricare davvero le energie implichi una disconnessione profonda dalla routine e dalla tecnologia di cui essa è inevitabilmente intrisa.

La spropositata digitalizzazione della nostra società ha addirittura portato all’insorgenza di svariate patologie: la Fomo (dall’inglese “fear of missing out” – la paura di perdersi qualcosa), la nomofobia (o “no mobile phobia” – ansia da mancanza di connessione), o ancora dolori fisici causati dall’uso eccessivo dei dispositivi – tra i più comuni, il cosiddetto “collo da SMS” o il “text claw” (letteralmente, “artiglio da sms”), un’infiammazione dei tendini e del tunnel carpale…
Articolo pubblicato su Casa Naturale di luglio – agosto 2025
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