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Migrazioni globali: fuggire dal clima

di Clarissa Marchese

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Sarà un esodo di proporzioni globali. Ed è già cominciato. Milioni di persone, da qui al 2050, saranno costrette ad abbandonare le proprie case o il proprio Paese a causa di mutate e non più sostenibili condizioni climatiche.

Le conseguenze sociali del cambiamento climatico

Inondazioni, siccità, eventi meteorologici catastrofici, innalzamento del livello dei mari renderanno intere regioni del Pianeta totalmente inospitali. Città costiere assediate dal mare dovranno ricollocare i propri abitanti. Territori mangiati dal deserto saranno abbandonati. Piccole isole del Pacifico, come il paradiso di atolli corallini di Kiribati, potrebbero essere inghiottite dall’oceano entro la fine del secolo.

Non è semplice stimare le proporzioni del fenomeno. Secondo una previsione molto citata dell’Onu, entro il 2050 potrebbero esserci nel mondo 200 milioni di migranti climatici, ma i più pessimisti parlano addirittura di un miliardo.

Un recente report della Banca Mondiale, concentrandosi sulle tre macroaree più colpite dagli effetti del cambiamento climatico – Africa Subsahariana, Asia meridionale e America Latina – prevede, entro il 2050, 143 milioni di sfollati, di cui 86 milioni di migranti interni solo negli stati africani.
Quello che è certo è che non si può stare a guardare. Ridurre anche solo di mezzo grado Celsius l’aumento della temperatura globale previsto potrebbe fare la differenza fra una crisi gestibile e una catastrofe irreparabile.

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di Giorgia Marino

The World Bank

Curiosità

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