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Bonus fiscali: la svolta green

di Sara Perro

Bonus fiscali: la svolta green

Rendere più belli, salubri ed efficienti appartamenti e palazzi, con un investimento iniziale che, nel giro di pochi anni, produce risparmio e benessere. È possibile. L’ultima legge di stabilità ha prorogato, per tutto il 2018, il pacchetto di bonus fiscali dedicati a privati, condomini e società, che mirano a incentivare gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione, con particolare attenzione al taglio dei consumi e alla prevenzione antisismica.

 Per chi punta sull’efficienza.

La prima, buona notizia è la conferma del bonus Irpef/ Ires del 65% per chi esegue interventi che aumentano il livello di efficienza energetica negli edifici esistenti. La detrazione (in 10 quote annuali di pari importo) si applica alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2018 (poi passerà al 36%) e può essere utilizzata per diversi lavori. Dalla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione almeno di classe A all’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda. Rispetto allo scorso anno, c’è però una riduzione. Infissi, finestre e schermature solari beneficiano solo del 50%. Entro 90 giorni dalla fine dell’intervento va inviata apposita documentazione all’Enea: la procedura cambia a seconda del tipo di opera eseguita.

Ecobonus in condominio

Per le parti comuni condominiali, la detrazione del 65% si applica alle spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021. Il bonus fiscale sale al 70% per gli interventi sull’involucro con un’incidenza superiore al 25% della superficie dell’edificio e raggiunge il 75% in caso di miglioramento della prestazione energetica invernale e estiva. L’importo complessivo della spesa non deve superare i 40mila euro, moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio.

Sismabonus

La detrazione sulle spese effettuate tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2021, per gli interventi che adottano misure antisismiche nelle zone ad alta pericolosità (1, 2 e 3), è pari al 50% ed è fruibile in cinque rate annuali di pari importo, L’incentivo, che per ciascun anno va calcolato su un totale di 96.000 euro per unità immobiliare, sale al 70% qualora dalle opere effettuate derivi una riduzione del rischio sismico che determina il passaggio a una classe di rischio inferiore. Nel caso in cui il passaggio sia doppio, la detrazione raggiunge l’80%. Agevolazioni più alte per gli interventi sulle parti comuni condominiali: 75% con il passaggio a una classe di rischio inferiore e 85% con il passaggio a due classi di rischio inferiori. Tra le spese detraibili rientrano anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.

La semplice ristrutturazione

Confermata anche la detrazione Irpef al 50% per le ristrutturazioni edilizie: interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo eseguiti sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, fino al 31 dicembre 2018, con un importo massimo di 96mila euro. L’incentivo vale anche per le parti comuni condominiali o le spese per costruzione di autorimesse, posti auto pertinenziali, eliminazione di barriere architettoniche, bonifica dall’amianto, opere che riducono il rischio di infortuni domestici, ecc.. I pagamenti vanno effettuati attraverso bonifico, mentre in dichiarazione dei redditi è sufficiente inserire i dati catastali dell’immobile. Da conservare tutti i documenti che riguardano l’avvio (o la fine) dei lavori. In alternativa, la delibera dell’assemblea. Da quest’anno anche per le ristrutturazioni vi è l’obbligo di trasmettere all’Enea le informazioni sui lavori effettuati, così da monitorare e valutare il risparmio energetico conseguito dopo la realizzazione degli interventi.

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di Marco Panzarella

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