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L’importanza della materia… e dei materiali

di Clarissa Marchese

circolarità | materiali e materia | intervista | thomas rau

Se ciascuno ha un’identità e dei diritti certificati, e dipende interamente da materiali, allora anche i materiali hanno un’identità e dei diritti certificati. Regge il sillogismo formulato da Thomas Rau, architetto e imprenditore visionario, fondatore di Turntoo e Rau Architects.

Identità e diritti

È questa la premessa teorica alla base di “Material Matters – L’importanza della materia”, il libro scritto dall’ispiratore olandese insieme a Sabine Oberhuber. Nelle sue pagine, un testo che si ispira alla Dichiarazione universale dei diritti umani – in occasione del 70° anniversario – e dedicato ai materiali. Thomas Rau l’ha presentato all’ultima edizione di Klimahouse lo scorso gennaio».

Come possiamo prevenire la trasformazione dei materiali allo stato di rifiuti?

«La questione dei materiali va affrontata all’origine. I rifiuti sono materiali senza identità: non diamo loro valore perché non attribuiamo loro un’identità. Se vogliamo eliminare i rifiuti, allora dobbiamo fornire a ogni materiale un documento, un passaporto che identifichi ciascun elemento di una struttura, così da attribuirgli un valore. Noi abbiamo archiviato tutti i passaporti e abbiamo sviluppato una libreria online di prodotti. Ora abbiamo creato anche una piattaforma dove ricercarli. Si chiama Madaster: dal gioco di parole “kataster”, in italiano “catasto”, dedicato ai materiali».

Come si inserisce questo approccio nel sistema produttivo?

«Per ogni prodotto, è necessaria una fase preliminare dove individuare i materiali presenti in natura in quantità limitata e arrivare a comprendere quando – e con quali modalità – questo limite si porrà. Madaster ha proprio questo obiettivo. È un metodo che scheda i materiali e identifica il momento in cui non saranno più reperibili e dovrà esserne negato l’utilizzo. In questo modo, potremmo educare il mondo a utilizzarli come servizi quando necessari e a non trattenerli quando superflui o in eccedenza. I produttori in questo senso devono evolversi: non dovranno più vendere cose ma iniziare a distribuirle come servizi».

Siamo di fronte ad un radicale cambiamento di mentalità…

[…] Segue

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