Legno italiano per la bioedilizia

di Redazione Casa Naturale

Legno italiano per la bioedilizia

Tutto è nato negli anni Quaranta in un laboratorio di Sanfront, in provincia di Cuneo. Quando Chiaffredo Cobola si è specializzato nella realizzazione di infissi e serramenti di qualità. Settant’anni dopo, la terza generazione di famiglia guida la Cobola Falegnameria, un’azienda che esporta i suoi prodotti in Francia, in Svizzera e persino in America. L’impresa è un punto di riferimento qualificato nel settore dei serramenti “made in Italy” e opera con il sistema di qualità certificata ISO 9001. I suoi prodotti sono confezionati “su misura”. Soprattutto il legno viene sempre trattato nel pieno rispetto della sua essenza.

Per scelta, Cobola cerca di utilizzare solo legnami delle Alpi italiane o provenienti da zone dove sono in atto progetti di riforestazione e di tutela delle popolazioni indigene. I materiali, rigorosamente certificati, vengono trattati con vernici biodegradabili per confezionare un prodotto con tutti i requisiti della bioedilizia. L’azienda segue tutte le fasi di vendita del serramento: dalla misurazione in cantiere alla raccolta del legno, dalla realizzazione dell’infisso fino alla posa, affidata rigorosamente a persone formate in modo diretto.

Tradizione, innovazione e servizio

«Siamo un’impresa etica perché ci muoviamo in un mercato che mette in primo piano il risparmio energetico». Parola di Giuliano Decostanzi. Il responsabile marketing di Cobola ha le idee chiare sui punti di forza dell’azienda: «Mettiamo – spiega – i nostri clienti nelle condizioni di risparmiare denaro e anidride carbonica. Utilizziamo due tipologie di legno locale, europeo, a chilometraggio ridotto. Si tratta del castagno e del larice. Inoltre, operiamo sul territorio con manodopera del posto e non terziarizziamo nulla all’estero. Tutta la lavorazione viene svolta in azienda».

Tre parole per descrivervi.

«Tradizione, perché abbiamo una storia quarantennale e un forte legame con il luogo dove siamo nati. Innovazione, perché cerchiamo sempre di non limitarci alla normativa vigente, ma di andare oltre, anticipando i tempi nella progettazione. E servizio, per la nostra attenzione alle fasi che seguono quella del semplice assemblaggio, cioè il montaggio, la posa, la verifica acustica, i termotest. La fase di montaggio la affidiamo a persone formate direttamente da noi.

La sostenibilità ambientale?

«È un obiettivo, ci stiamo arrivando. Il nostro maggior competitor è il sintetico, noi dobbiamo sottolineare l’aspetto naturale dei nostri prodotti. Che sono senza Voc (composti organici volatili), preferibilmente non trattati e non verniciati. La nostra specialità è l’abbinamento tra il legno non trattato e il vetro, con prestazioni energetiche elevate e superfici vetrate ottimizzate».

Come garantite la qualità?

«Siamo partner CasaClima dal 2010 e nel 2016 abbiamo anche ottenuto il Passive House Component. Siamo certificati ISO 9001. Ci teniamo che il nostro lavoro sia vagliato da enti terzi: una garanzia anche agli occhi dei clienti».

Previsioni per il futuro?

«L’obiettivo è incrementare il prodotto, allargando il nostro mercato anche ai Paesi extraeuropei. Ma non solo. A prevalere sarà sempre di più il mercato specialistico tecnico: non la vendita al dettaglio, ma quella a sistema. Passata l’epoca degli incentivi e delle detrazioni per il risparmio energetico, conteranno le prestazioni. E su quel terreno ce la giocheremo».

 

Di Daniele Angi

 

© Riproduzione riservata.