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La casa dei grilli: architettura sostenibile nel recupero di un vecchio cascinale

di Giulia Fontana

La casa dei grilli: architettura sostenibile nel recupero di un vecchio cascinale

«In uno dei primi sopralluoghi, abbiamo sentito dei grilli frinire, come se stessero facendo un piccolo concertino – e da allora per noi è stata La Casa dei Grilli».

Lo racconta a Casa Naturale l’architetto Castellino.

La casa dei grilli: architettura sostenibile nel recupero di un vecchio cascinale

La villa, una costruzione dai caratteri tipologici rurali, si trova a pochi chilometri dal centro storico di Cuneo, in un terreno in parte pianeggiante e in parte scosceso, in affaccio su un bosco assolato.

Il complesso prende origine da un preesistente volume su due piani, un cascinale di campagna, oggetto di un recupero filologico, che ne ha preservato ogni carattere originario e lo ha ampliato in ottica di un’architettura sostenibile.

Questo edificio è collegato direttamente alla nuova costruzione, grazie a una pergola in legno, che racchiude il nucleo abitativo in una piccola corte riparata dalla strada, ma lo lascia aperto verso il panorama.

Il blocco preesistente, con tessitura muraria ben leggibile attraverso l’intonaco, è un vecchio cascinale, oggi adibito a residenza per gli ospiti, restaurato con attenzione filologica a strutture e finiture interne. Il blocco di nuova costruzione si adagia dolcemente alla forma del terreno e si affianca al fabbricato antico in un gioco di contrasti materici e cromatici, adattandosi perfettamente al contesto.

La casa dei grilli: architettura sostenibile nel recupero di un vecchio cascinale

«L’esigenza dei committenti, una giovane coppia con bambini, era di avere gran parte delle funzioni abitative su un unico grande piano, comodo per tutte le esigenze, ma il rischio era di generare un blocco troppo grande e sproporzionato rispetto alle volumetrie circostanti. La soluzione  è stata quella di suddividere la volumetria in due porzioni più piccole, ma unite tra loro, con funzioni differenti, una notte e una giorno».

Prosegue l’architetto.

I due nuovi corpi di fabbrica sono prismi a base rettangolare con tetto a capanna, chiaro rimando all’architettura tipica dei cascinali del luogo.

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