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La bioarchitettura rural-chic di Milano

di Redazione Casa Naturale

La bioarchitettura rural-chic di Milano

 

Il Romantik Hotel Mulino Grande, di Cusago, a pochi chilometri dalla Fiera di Rho e dall’Expo 2015 è un vero e proprio paradiso rural-chic, un ottimo esempio di bioarchitettura e di design ecocompatibile.

Le sue 21 camere, le otto suites e le due sale meeting sono una fusione di elementi del passato e del presente, con soluzioni in acciaio corten che ben si intonano ai tetti con le travi a vista, in un’atmosfera dove tutto è ecologico, anche al tatto. Non a caso, nel XVI secolo, l’hotel era un mulino, costruito quando Ludovico Il il Moro donò la terra e i diritti sull’acqua ad Antonio Magiono per fornire la farina al borgo di Cusago.
La bioarchitettura rural-chic di MilanoOra di quell’antica e affascinante attività (c’è ancora la ruota) resta una struttura restaurata con maestria, decorata da gioielli di design contemporaneo che ne valorizzano l’ambiente. Il centro benessere è un’oasi di eco wellness, fatta di atmosfere sensoriali e dotata di sauna finlandese, bagno turco, cascate di ghiaccio, cabina estetica, sala relax e personal trainer su richiesta.
Il comfort è frutto di un corretto ingresso negli ambienti della luce naturale e del sistema di aerazione e di illuminazione artificiale funzionanti grazie alla geotermia. Infatti, anche il riscaldamento e la climatizzazione sono regolati dalle fonti rinnovabili, come l’energia solare. Innovazione e tecnologia non disdegnano l’amore per la tradizione e per i sapori bio. Dal Ristorante “Il Magiono” nascono piatti prelibati a chilometro 0, grazie ai prodotti delle cascine della zona o coltivati nell’orto

UN ANTICO MULINO

La bioarchitettura rural-chic di MilanoIl progetto di recupero e trasformazione dell’antico complesso rurale, firmato dall’architetto milanese Antonella Tesei, persegue in modo molto stringente la volontà di mantenere una relazione con le radici e la qualità del luogo, raggiungendo allo stesso tempo elevati livelli di comfort. La progettista ha affrontato il tema del disegno dell’hotel, conservando l’originaria composizione a corpi separati e recuperando integralmente la struttura del mulino. Il complesso è composto da due volumi principali, entrambi organizzati su due piani fuori terra, che dialogano tra di loro attraverso un giardino centrale aperto ai lati verso il paesaggio circostante.

A sud-ovest l’edificio del mulino, costruito in parte a ponte sulla roggia Soncina, ospita reception, lounge, bar e ristorante al piano terreno e quattro suite al livello superiore. Il volume a nord-est, più interno all’area, ricostruito secondo l’originaria pianta a elle, è interamente dedicato a quattordici camere e tre suite. A sud una piccola costruzione a un piano accoglie spazi accessori, mentre lungo il confine nord si trova il parcheggio. Sempre nella fascia nord, ampi spazi interrati e affacciati sui giardini ipogei a cielo aperto da cui prendono luce e aria, accolgono il centro benessere e le sale meeting. L’attenzione all’ambiente nel nuovo hotel è totale, sia nella scelta dei materiali rigorosamente naturali, che, quando non sono oggetto di recupero dell’esistente, provengono da zone produttive lombarde, sia nelle fonti energetiche rinnovabili utilizzate come nelle scelte delle essenze per il giardino.

SOLUZIONI ECOLOGICHE

La bioarchitettura rural-chic di MilanoSe l’energia idrica ha sostenuto la vita del Mulino Grande in passato, oggi la climatizzazione del complesso si affida a un’altra fonte di energia rinnovabile: l’energia geotermica. Il trasferimento dell’energia termica dal sottosuolo avviene tramite gli scambiatori di calore inseriti nel terreno. Modulando opportunamente la temperatura di trasferimento con una pompa di calore geotermica, è possibile riscaldare e rinfrescare gli ambienti dell’hotel senza alcuna combustione e quindi senza produrre alcun tipo d’inquinamento. Inoltre, l’hotel risponde all’attuale normativa in tema di risparmio energetico attraverso l’adozione di pannelli solari destinati a contribuire al riscaldamento dell’acqua sanitaria. L’uso di pannelli radianti a pavimento nelle sale comuni e nella zona umida della Spa, associata a una gestione delle temperature dei diversi ambienti attraverso l’adozione di sistemi di controllo computerizzati, consente inoltre di limitare al massimo i consumi. Anche la SPA persegue la filosofia green, infatti i materiali utilizzati sono naturali. La pietra lombarda beola bianca riveste tutti i pavimenti fatta eccezione per i tatami utilizzati delle zone relax. La sauna è tradizionalmente in legno di abete mentre il bagno turco è interamente rivestito da grassello di calce e polveri di marmo lavorati con tecnica “a fresco” come alcune pareti della zona umida. Per le pareti sono state utilizzate pitture della Sikkens prive di solventi oppure calce patinata totalmente traspirante. Si tratta di ambienti sobri ed eleganti giocati sulle tonalità tortora e grigio e sull’atmosfera rilassante creata sia dalla luce naturale sia dal ricercato sistema d’illuminazione.

 

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