Tetti verdi su New York: passa la legge

di Clarissa Marchese

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A New York diventeranno obbligatori dal 2024 i tetti verdi per gli edifici nuovi e da ristrutturare. È stata da poco approvata la legge che mira a rendere la metropoli più sostenibile.

Green Attitude

La Grande Mela assumerà sempre più le tonalità del verde. Nonostante l’esistenza di alcuni grandi parchi, fra cui Central Park e Prospect Park, la città non si è mai fatta notare per la presenza di aree green.

A cercare di migliorare questo scenario ci ha pensato la legge promulgata dal New York City Council, Green Roofs, secondo la quale i nuovi edifici, residenziali o commerciali che siano, ma anche sottoposti a interventi di ristrutturazione dovranno avere il tetto ricoperto di piante e vegetazione.

Per il clima…

La New Green Deal si inserisce nel Climate Mobilization Act che punta a ridurre notevolmente le emissioni di CO2 entro il 2030. Ma anche a diminuire il consumo di energia e sostituire le fonti rinnovabili ai carburanti fossili. Il provvedimento prevede anche la possibilità di sostituire le piante ai pannelli solari o alle turbine eoliche, come di creare delle soluzioni combinate.

Queste superfici non garantiscono solo un vantaggio dal punto di vista di riduzione di anidride carbonica nell’atmosfera. Infatti i tetti verdi sono degli ottimi isolanti termici e, se presenti in una quantità sufficiente, abbassano le temperature del quartiere in cui sono inseriti evitando così la formazione delle “isole di calore”.

La conseguenza è un notevole risparmio in termini di consumi derivanti dall’uso eccessivo dei condizionatori e altri sistemi di raffrescamento, durante le stagione più calda, quando i gradi del termometro salgono vertiginosamente.

Il Climate Mobilization Act però prevede anche delle norme rivolte agli stabili già esistenti con caratteristiche determinate. Sempre entro il 2030 l’obiettivo sarà di tagliare le emissioni di CO2 del 40% per gli edifici dalla superficie totale superiore ai 2.322 mq. Dell’80% invece entro il 2050, grazie all’introduzione di sistemi energeticamente efficienti, all’uso di pompe di calore e alla sostituzione degli infissi per garantire un adeguato isolamento. Sebbene queste strutture costituiscano solo il 5% del panorama edilizio della Grande Mela, contribuiscono a circa un terzo delle emissioni inquinanti totali.

…E non solo

I vantaggi ottenuti da questo provvedimento si misureranno anche in termini di salute ed economici.

Entro il 2030 i pronostici mostrano che la riduzione delle emissioni derivata dai tetti verdi sarà pari a un’ipotetica eliminazione di un milione di auto dalle strade. Il tutto avrà conseguenze positive nei confronti della lotta all’asma e in termini di riduzione di oltre 40 decessi l’anno e un centinaio di ricoveri.

Anche dal punto di vista economico le previsioni sono favorevoli. Infatti è stato calcolato che in una decina di anni nasceranno 27.600 posti di lavoro dal taglio ecologico. Secondo la ricerca di Align, gli impieghi saranno ancora superiori, circa 23.627, per la costruzione e l’adattamento dei palazzi alla norma e 16.995 per la manutenzione, la gestione e i servizi inerenti a questi.

Un progetto ampio

Il Climate Mobilization Act inserisce in questo quadro eco-friendly anche la campagna nazionale – Beyond carbon – di Michael Bloomberg. Il plurimiliardiario filatrompo ha investito 500 milioni di dollari per la promozione di tecnologie pulite, a scapito delle principali fonti fossili.

Per una città così caotica, popolosa, moderna e dispendiosa l’istituzione tutti questi provvedimenti sono un passo di grande importanza verso uno “stile di esistenza” più sostenibile.

di Clarissa Marchese

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