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Cohousing: abitare in rete

di Redazione Casa Naturale

Cohousing: abitare in rete

Condividere è senza dubbio una delle parole cardine di questi tempi e il concetto vale anche per l’abitare. Negli ultimi anni gli esempi di Cohousing, complessi di case private con spazi comuni condivisi, stanno aumentando in modo esponenziale, anche se non sempre per i futuri cohouser è facile accedere a un mondo ancora di nicchia. Per questo motivo NewCOh, società di servizi nata nel 2006 sulla base di una ricerca sviluppata sul tema dal Politecnico di Milano, attraverso il sito di riferimento www.cohousing.it, ha creato una sorta di luogo virtuale in cui coloro che sono interessati al progetto e vogliono saperne di più, possono incontrarsi e confrontare le loro idee. La community, che conta oltre 20 mila iscritti, si rivolge a un team di esperti che ogni mese valuta circa 6-7 progetti, analizzandoli nel dettaglio.

I requisiti del Cohousing

Cohousing: abitare in reteNon tutte le abitazioni, infatti, sono idonee al cohousing. Ad esempio, sono necessari almeno 2.000 metri quadrati di superficie lorda di pavimento (SLP) in zone urbanisticamente sviluppate e con un’elevata qualità dei servizi a disposizione. Qualora le basi del progetto proposto dalla community risultino valide, il team crea delle “comunità residenziali” inserendo al loro interno le persone interessate.

Ma non solo. Viste le particolari esigenze del cohousing, fra tutte l’opportunità di avere degli spazi condivisi e facilmenti accessibili a tutti, i professionisti coordinano il lavoro di architetti e imprese di costruzione, affinché il progetto soddisfi tutti.

Coordinazione e controllo

Una sorta di cabina di regia, che favorisce l’incontro tra chi acquista casa e i developer immobiliari. Altrettanto importante è l’assistenza professionale fornita dal team a chi ha già formato un gruppo di coresidenza di almeno 10 famiglie, che vivono o hanno manifestato interesse a vivere nella stessa zona. Tra i servizi offerti rientrano, ad esempio, il reperimento dell’area; le verifiche di compatibilità e qualità su uno spazio o un edificio da recuperare; la gestione degli aspetti architettonici e amministrativi; l’eventuale ricerca di altri possibili partecipanti al progetto; l’accompagnamento alla formazione della propria community; la progettazione preliminare partecipata e quella esecutiva, oltre all’assistenza legale e la definizione dei rapporti con i costruttori.

Obiettivo sostenibilità

Tutti i percorsi di accompagnamento sono focalizzati al raggiungimento della sostenibilità socialeenergetica ed economica proprie del cohousing.

Un modello abitativo in cui i vicini di casa, pur condividendo i loro spazi privati, collaborano fin dalla progettazione partecipata, vero punto d’inizio del percorso.

Una fase fondamentale, in cui i futuri cohousers decidono insieme come destinare gli spazi comuni, le regole per la loro gestione ed eventuali iniziative che prevedono la partecipazione del gruppo, come ad esempio l’adesione ai gruppi di acquisto solidali.

 

 

a cura di Marco Panzarella

 

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