Margherita Hack: l’importante è pedalare

di Redazione Casa Naturale

Margherita Hack: l'importante è pedalare

Margherita Hack di passioni “eco” ne ha tante, come l’amore sconfinato per gli animali e l’ostinazione a spostarsi in treno, dove la raggiungiamo telefonicamente durante una delle sue tante giornate ricche di impegni da una parte all’altra della Penisola, ma certo quella della bici è quella più importante, tanto da ispirare una sorta di diario in cui pedalata dopo pedalata ripercorre la sua vita. Da ragazzina era un’atleta; oggi che ha compiuto 80 anni, ad appendere la bici al chiodo non ci pensa nemmeno perché è un’abitudine salutare oltre che un imperativo ecologico. Per la Hack il momento di una bici tutta sua arrivò nel luglio del 1937, a quindici anni, come premio per la promozione in prima liceo. Il negoziante amico del padre le mostrò una bici nera, col carter, dicendole che era una sottomarca della Bianchi. Il desiderio però era troppo grande e quindi la ragazzina che sarebbe diventata una delle più importanti scienziate del mondo decise che non era il caso di andare per il sottile e iniziò a pedalare.

Lei è uno dei cervelli più preziosi che il nostro Paese, e in generale la comunità scientifica internazionale, può vantare. In che modo le scoperte scientifiche possono favorire la salvaguardia del Pianeta?

La priorità oggi è combattere i fenomeni dell’effetto serra e quindi dell’inquinamento atmosferico. La luce solare penetra liberamente attraverso l’atmosfera, scalda il terreno e viene riemessa sotto forma di radiazione infrarossa, cioè di “alone”, in seguito intrappolato dall’anidride carbonica. In questo modo l’atmosfera diventa più assorbente delle radiazioni termiche. Un po’ come quando si resta chiusi in macchina al sole e si può anche morire. E i recenti casi di cronaca hanno purtroppo dimostrato gli effetti devastanti che può avere l’irraggiamento. L’effetto serra intrappola la radiazione termica che non può sfuggire e quindi aumenta la temperatura. E il risultato è che le nostre città diventano invivibili.

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 I consigli di Margherita Hack a Casa Naturale

 Cosa fare

Concentrarsi sulla raccolta differenziata

Cosa non fare


Gestire questioni come le scorie radioattive in modo superficiale

 

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Chi è Margherita Hack

Margherita Hack, nata a Firenze il 12 giugno 1922, è un’astrofisica e divulgatrice scientifica italiana. È stata professoressa ordinaria all’Università di Trieste di astronomia dal 1964 al 1º novembre 1992. Poi è passata al ruolo di professore emerito dal 1998. Ha diretto l’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987, portandolo a rinomanza internazionale. È un membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei (socio nazionale nella classe di scienze fisiche matematiche e naturali; categoria seconda: astronomia, geodesia, geofisica e applicazioni, astronomia. Ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. In Italia, con un’intensa opera di promozione ha ottenuto che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell’utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza internazionale.

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di Floriana Morrone (riproduzione vietata)

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